Dopo sedici ore di lavoro prima in Rianimazione e successivamente in Sala Operatoria si è pervenuti, nella notte tra martedì e mercoledì presso il Presidio Ospedaliero Umberto I° di Enna, a quel processo che trasforma un paziente deceduto per una lesione cerebrale acuta in un donatore di organi.
Senza donazione non esiste trapianto, è cosi un grande gesto di generosità e la professionalità di chi in questo settore da anni è impegnato ha reso possibile un evento finalizzato a donare o a rendere migliore la vita di coloro che ripongono in esso l’unica speranza.
Non è la prima volta che vengono effettuati prelievi di organi ad Enna, il processo della donazione è complesso e necessita di fattori organizzativi e servizi di supporto che rappresentano punti critici della donazione.
Come Coordinatore Locale per i prelievi degli organi mi è doveroso ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per questo evento e principalmente tutto il personale del Servizio di Anestesia e Rianimazione diretto dal Dott. Michele Politi e i collaboratori del Coordinamento Locale che si sono impegnati con grande spirito di sacrificio: la dott.ssa Angela Cancaro e l’Infermiere Professionale Fabio Guarneri.
Sono stati prelevati organi quali i reni ed il fegato e come tessuti le cornee, queste ultime da parte dell’equipe del reparto Oculistico di Enna: il Dott. Giustino e il dott. Luigi Messina.
Il concetto stesso di donazione degli organi costituisce un problema etico e morale sul quale ancora vi è ampia discussione e che necessita di serie campagne divulgative non solo per i cittadini, ma anche per lo stesso personale medico e paramedico che non sempre possiede l’informazione adeguata ad affrontare il problema della morte e della donazione in maniera serena ed equilibrata.
Le cause che hanno finora impedito un incremento delle donazioni tale da soddisfare le richieste di organi sono riconducibili a:
1) Un insufficiente numero di segnalazioni di potenziali donatori da parte dei centri ospedalieri, anche per una inadeguata distribuzione dei posti letto di Rianimazione;
2) L’alta incidenza di opposizione al prelievo determinata da una inadeguata conoscenza nella popolazione delle tematiche legate al prelievo ed al trapianto d’organi.
Per raggiungere gli obiettivi prefissati bisogna dunque orientarsi verso il superamento di questi due fattori frenanti mediante razionalizzazione e potenziamento della specifica formazione e sensibilizzazione di tutti gli operatori sanitari, associata ad una capillare opera d’informazione e di educazione della popolazione.
Il Coordinatore Locale
Dott. Paolo Alaimo