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31.05.2013 Attività ostetrico-ginecologica presso Leonforte e Nicosia
Dichiarazione del Commissario Straordinario, dott. Giuseppe Termine, a proposito della rimodulazione dell'attività ostetrico-ginecologica del Distretto Ospedaliero Enna II (Nicosia e Leonforte)
Il Commissario Straordinario dell’ASP di Enna, dott. Giuseppe Termine, comunica che è disponibile ad aprire un tavolo con la nuova amministrazione che si insedierà dopo il 10 giugno a Leonforte per affrontare la rifunzionalizzazione dell’Ospedale FBC di Leonforte, che è attualmente in stato di grave salute, ma che nessuno ha mai detto – e il Commissario lo ribadisce- “sarà chiuso”.
Rimodulata l’attività ostetrico-ginecologica del Distretto Ospedaliero Enna II (ospedali di Nicosia e Leonforte)
Il Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia ed Ostetricia, Dr. Campione Luigi, con il Direttore dell’U.O.C.A.M.I.T. (Rete dei consultori) dott.ssa Loredana Di Simone, hanno programmato, con decorrenza 10 giugno, l’attività su Leonforte assicurando la presenza per tre giorni la settimana, presso il consultorio familiare, del Medico e dell’Ostetrica.
Dal lunedì’ al venerdì dalle 8.00 alle 14.00 verrà ad essere assicurata l’attività ambulatoriale e di DH presso il P.O. di Leonforte, dal medico e dall’Ostetrica.
“La soppressione di alcuni punti nascita ha avuto l’effetto paradosso di rilegare una parte dei servizi di Sanità Pubblica in una sorta di limbo operativo – dichiara il Direttore Sanitari, dr. Filippo Muscià- L’integrazione dei servizi nella cornice sanitaria necessita di una collaborazione sempre più articolata ed è opportuno andare oltre gli interessi individuali, porsi sull’asse del fare la cosa migliore ed entrare nelle dinamiche collegate al bisogno di salute della popolazione di riferimento.
L’esigenza è quella di procedere sempre più rapidamente sulla strada dell’integrazione socio-sanitaria, orientandola in modo precipuo alla tutela delle fasce deboli della popolazione.
Non si può continuare a subire la resistenza di alcuni operatori che pesa sulle spalle dell’organizzazione aziendale come una zavorra.
La Sanità deve fare la sua parte ma occorre mettere gli Enti Locali di fronte alle loro contraddizioni ed obblighi.
La struttura di base non muta perché interessi opposti sembrano non fecondarsi a vicenda, bensì si preoccupano di vivere affiancati senza mutare di un passo.
E’, infatti, verosimilmente in causa la difficoltà di accettare e produrre mutamenti strutturali a far nascere nuovi paradigmi, mentre piuttosto si oscilla spesso tra integrazioni del tutto affrettate ed altrettanto inutili arroccamenti o contrasti.
Il pericolo è che tutto ciò possa portare a disimpegno ed elusione assistenziale.
C’è chi riesce a vivere solo di rendite di posizione, per insegnare a tutti il nuovo, che nuovo non è più.
E c’è chi invece, fa scelte orientate dal mercato e dalla civiltà mediatica che lo governa”.
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