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Educazione e Promozione della Salute
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Azienda Sanitaria Provinciale Enna
Unità Operativa di Educazione e Promozione della Salute
L’U.O. per l’Educazione e la Promozione della Salute Aziendale (U.O.E.P.S.A.) persegue l’obiettivo di garantire a ciascun individuo ed alla comunità, le condizioni favorevoli per una scelta consapevole di stili di vita salutari.
Fornisce supporto metodologico per la valutazione di efficacia/efficienza degli interventi programmati a livello aziendale e interaziendale, e ha lo scopo di coordinare, indirizzare, sostenere e diffondere i progetti di educazione e promozione della salute su tutto il territorio provinciale.
PREMESSA
L’U.O. per l’Educazione e la Promozione alla Salute Aziendale (U.O.E.P.S.A.) persegue l’obiettivo di garantire a ciascun individuo ed alla comunità, le condizioni favorevoli per una scelta consapevole di stili di vita salutari, in un’ottica di economicità ed efficienza.
Fornisce supporto metodologico per la valutazione di efficacia/efficienza degli interventi programmati a livello aziendale e interaziendale e ha pertanto lo scopo di coordinare, indirizzare e sostenere i progetti di educazione e promozione alla salute su tutto il territorio provinciale.
I principi a cui si ispira sono quelli sanciti dalla Carta di Ottawa, dal D.L. 30Dic/1992 n.502, dalla L.R. 14 /4/2009 n.5, da Patto per la Salute 2010-12, dal Decreto Assessoriale n. 300 del 20 febbraio 2012 (Approvazione delle Linee Guida per la organizzazione delle U.O.E.P.S.A). L’Educazione alla Salute rappresenta il processo educativo attraverso il quale gli individui apprendono atteggiamenti salutari imparando a metterli in atto al fine di tutelare la propria salute e prevenire patologie psico-fisiche. Tale approccio educativo cerca di modificare i comportamenti e tutti quei fattori, quali atteggiamenti e credenze, che possono danneggiare l’individuo nel suo complesso.
La promozione della salute non è responsabilità esclusiva del settore sanitario in quanto i maggiori determinanti di salute si trovano nel settore sociale. L’approccio, pertanto, deve essere “intersettoriale” e deve coinvolgere in maniera coordinata settori diversi della sanità, degli Enti pubblici e privati, delle Associazioni per realizzare iniziative in grado di migliorare lo stato di salute della popolazione.
Nello specifico, L’Unità Operativa di Educazione alla Salute:
– Esegue la progettazione di iniziative di promozione della salute secondo le disposizioni della Regione Sicilia, provvedendo al loro coordinamento, monitoraggio, verifica e valutazione in relazione ai risultati da raggiungere.
– Coordina le attività aziendali relative all’adozione di stili di vita sani nell’ambito del programma Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari.
– Si raccorda funzionalmente ed operativamente con le Società della Salute/Zona Distretto/ Strutture Ospedaliere/ altre Unità Operative e Funzionali del Dipartimento di Prevenzione, per quanto riguarda la definizione e la gestione del Piano Aziendale di Educazione alla Salute e del Piano Integrato di Salute, assicurando un assetto metodologico – organizzativo coerente, indicando gli obiettivi, gli indicatori per la verifica e la previsione di spesa, costituendo un sistema sinergico e di rete, in un’ottica di unitarietà/globalità.
– Relaziona annualmente sull’attività svolta al Direttore Generale, al Direttore Sanitario e all’Assessorato Regionale alla Sanità;
– Coordina annualmente la realizzazione dei progetti Aziendali di Educazione e Promozione alla Salute.
– Fornisce supporti metodologici e consulenze per progetti intersettoriali con gli operatori sanitari, il sistema scuola (cfr. Protocollo di Intesa tra ASP e Ufficio Scolastico Regionale), con le Scuole che Promuovono Salute (HPS), con l’Università, gli EE.LL., le Associazioni di Volontariato e di Cooperazione Sociale, il Terzo Settore, per incidere sui determinanti sanitari della salute, (alcol, fumo, alimentazione ed attività fisica), con particolare riferimento alla peer education ed allo sviluppo delle competenze psicosociali (Skills for Life).
– Favorisce, quale metodologia di educazione e promozione alla salute, il lavoro di gruppo su specifici campi di intervento e sostiene sistematicamente le azioni degli operatori sanitari ospedalieri, dei servizi distrettuali, dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera Scelta e del Volontariato, per rafforzare sia la coscienza del cittadino sul proprio diritto alla salute, sia la capacità dello stesso di prendere decisioni con consapevolezza (empowerment).
– Collabora con la Regione ed altri Enti ed Associazioni Territoriali, alla realizzazione e sviluppo di iniziative e campagne di comunicazione per la tutela della salute, rivolte a specifici target di utenza o alla popolazione in genere.
– Collabora con le strutture aziendali preposte per sviluppare la promozione della salute nell’ambito dei percorsi assistenziali al fine di rafforzare la consapevolezza del cittadino sul proprio diritto alla salute e le abilità per consentire allo stesso la partecipazione alle decisioni sulla propria salute (URP).
– Interviene sulle variabili psicologiche, relazionali, sociali, culturali e ambientali che influenzano i comportamenti a rischio e che rendono difficile l’acquisizione di comportamenti sani.
– Stimola e analizza negli individui gli atteggiamenti, i valori e i comportamenti che consentano loro di sviluppare capacità di valutazione, autonomia e di autoregolamentazione.
– Opera azioni di raccordo tecnico operativo tra i singoli Distretti e la Direzione sanitaria.
UN PO’ DI STORIA
CARTA DI OTTAWA
La Conferenza Internazionale sull’Assistenza Sanitaria Primaria, riunita ad Alma Ata il 12 settembre 1978, sottolineava la necessità di un’azione urgente dei governi, della comunità internazionale e di tutti coloro che lavorano per la salute e lo sviluppo per proteggere e promuovere la salute di ogni uomo . In quell’occasione fu altresì stabilito che la salute era intesa come “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente come assenza di malattia o infermità”. Il concetto di salute venne inteso con un’accezione più ampia di quanto non fosse stato fatto in passato, poiché oltre a essere “un diritto umano fondamentale”, venne sancito che “il raggiungimento del maggior livello di salute possibile è un risultato sociale estremamente importante, la cui realizzazione richiede il contributo dei settori economici e sociali in aggiunta a quello sanitario”. Successivamente a Ottawa, durante la I Conferenza Internazionale sulla Promozione alla Salute del 21 Novembre 1986, venne stipulata una “ Carta” per stimolare l’azione a favore della Salute per tutti per l’anno 2000. La Carta sancisce che gli individui, per raggiungere uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, devono essere capaci di identificare e realizzare le proprie aspirazioni, di soddisfare i propri bisogni, di cambiare l’ambiente circostante o di farvi fronte. Infine, la Dichiarazione di Jakarta (21-25 luglio 1997) sulla Promozione della Salute nel XXI secolo, dopo quasi vent’anni dalla Dichiarazione di Alma Ata, sancisce che “la salute è un diritto umano fondamentale ed è essenziale per lo sviluppo sociale ed economico”, e ciò rafforza il concetto di promozione della salute, considerata sempre più elemento essenziale per lo sviluppo della salute stessa. La prevenzione (pre-venio = arrivo prima) si colloca in una dimensione temporale lineare. Indica una sfida contro qualcosa o qualcuno che si conosce, almeno negli esiti, che va’ affrontato od evitato. Pro-muovo indica un andare da qualche parte, un fare per, ma anche un fare con, orientato alla costruzione di qualcosa che non è preesistente. Gli ostacoli del cammino fanno parte del cammino ed orientano il come e con quale bagaglio ci si incammina verso qualcosa. Nella prevenzione abbiamo dei processi di apprendimento che possono essere facilitati da un’azione educativa che stimola e si coordina con processi di azione sociale volti alla creazione di ambienti favorevoli. Nell’educazione sanitaria, l’educazione è funzionale agli obiettivi del “prevenio”, distribuendo avvertimenti e guidando i passi dei “corridori” entro la “corsia” giusta. E’ ormai codificato (vedi Centro Sperimentale per l’Educazione alla Salute Interuniversitario della Università agli Studi di Perugia) che le attività educative non si pongono sul piano dei comportamenti, ma nella sfera degli orientamenti, delle mappe , delle rappresentazioni sociali, e che quindi la loro efficacia va vista in termini di qualità della vita, ossia di individuazione di vie contestuali per affrontare i problemi ed ampliare il proprio orizzonte di vita , piuttosto che basarsi su indici di sopravvivenza. In questo senso, l’educazione – promozionale non abbraccia un modello predefinito di salute e di stile di vita verso cui condurre dei “viandanti “ ignari (educazione magistrale) o consapevoli (educazione partecipata ), ma favorisce degli apprendimenti, ossia delle ridefinizioni di modelli preesistenti. Dunque l’acquisizione di nuove informazioni non modifica significativamente il contesto culturale e relazionale del soggetto e non favorisce una trasformazione dei suoi approcci alle situazioni di vita, si ha apprendimento allorché si individuano nuove risposte ai propri problemi. L’educazione “ecologica” alla salute è dunque un processo sociale capace di dar luogo ad una formazione autoriflessiva, ossia ad una esplicitazione e chiarificazione delle categorie mentali che influenzano circolarmente i vissuti e dunque a favorire un cambiamento delle premesse d’azione. L’azione educativa non è volta “alla difesa da” o “alla tutela di”, ma a far divenire ed inventare la propria salute da parte dei soggetti in azione. L’Unità di riferimento del processo educativo così diventa la struttura relazionale soggetto-nel-suo-ambiente .
Attività di promozione della salute
L’Educazione alla Salute rappresenta il processo educativo attraverso il quale gli individui apprendono atteggiamenti salutari imparando a metterli in atto al fine di tutelare la propria salute e prevenire patologie psico-fisiche. Tale approccio educativo cerca di modificare i comportamenti e tutti quei fattori, quali atteggiamenti e credenze, che possono danneggiare l’individuo nel suo complesso.
La promozione della salute non è responsabilità esclusiva del settore sanitario in quanto i maggiori determinanti di salute si trovano nel settore sociale. L’approccio, pertanto, deve essere “intersettoriale” e deve coinvolgere in maniera coordinata settori diversi della sanità, degli Enti pubblici e privati, delle Associazioni per realizzare iniziative in grado di migliorare lo stato di salute della popolazione.
Gli interventi da attuare derivano dalle indicazioni del Piano Nazionale di Prevenzione (PNP) 2010-2012, dal PNP 2014-2018 e dal relativo Piano Regionale nonché dalle Linee Guida sulla redazione dei Piani Aziendali per l’educazione e la promozione della salute (D.A. 300 del 20 febbraio 2012).
I Piani attribuiscono alla promozione di sani stili di vita valore di prevenzione universale che, per mezzo di mirate azioni di educazione sanitaria, sono in grado di incidere sulle malattie attraverso la rimozione o riduzione dei fattori di rischio modificabili.
Presso l’Assessorato alla Salute, sin dal giugno 2010, è stato istituito un Tavolo Tecnico di lavoro permanente per i Responsabili delle UU.OO. Aziendali di Educazione e Promozione della Salute, che effettua regolari incontri con il Dirigente del DASOE e che si propone le seguenti finalità:
- Definire i modelli organizzativi delle attività di educazione alla salute delle aziende sanitarie, sia territoriali che ospedaliere;
- Avanzare proposte sui programmi di educazione alla salute nel territorio regionale e sul piano di prevenzione regionale;
- Promuovere processi di partecipazione e di integrazione inter-istituzionale relativamente ai programmi di promozione della salute.
“Efficienza Fisica Negli Anziani”
Tra le stagioni della vita, l’anzianità è vista come quella più ricca di problematiche psicofisiche. Con l’avanzare dell’età si riscontra un deterioramento strutturale e funzionale in gran parte dei sistemi fisiologici, anche in assenza di disturbi avvertibili. Tali cambiamenti fisiologici possono influenzare le attività della vita quotidiana e il mantenimento dell’autonomia fisica nella fascia d’età più anziana.
Gli elementi che influiscono maggiormente a determinare il deterioramento della capacità funzionale del sistema biologico di un individuo sono: l’alimentazione, l’attività fisica e l’esposizione a rischi per la salute come quelli costituiti da fumo, consumo dannoso di alcol o esposizione a sostanze tossiche. Con l’età avanzata aumenta il rischio relativo di incidenza e mortalità per diverse malattie croniche, quali: affezioni cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità. Ciononostante, una regolare attività fisica contribuisce ad una significativa riduzione di tali rischi. Le forti evidenze scientifiche sottolineano come anche moderate quantità di attività fisica possano esercitare un effetto protettivo sulla salute. I vantaggi derivanti da uno stile di vita attivo, non solo in termini di benessere psicofisico ma anche sociali ed economici, fanno dell’esercizio fisico uno strumento prezioso e potenzialmente alla portata di tutti. Non esistono età in cui non si possano trarre benefici dall’essere fisicamente attivi.
Una corretta educazione, sia a livello sociale, sia individuale, a scopo preventivo, potrebbe aiutare ad eliminare i pregiudizi che gravano su tale fase di vita, oltre che consentire agli anziani di avere un loro spazio ed un ruolo socialmente attivo, secondo le loro possibilità e dei loro interessi. E’ pertanto fondamentale creare una rete sinergica tra medici, tecnici laureati, operatori della salute e del benessere e luoghi in cui si svolge l’attività motoria, al fine di promuovere la prescrizione dell’attività fisica da parte dei medici secondo un protocollo definito, realizzare un programma di attività fisica appropriato alle condizioni del paziente con assistenza qualificata, motivare la popolazione ad aumentare l’attività motoria e ad adottare stili di vita positivi.
In tale prospettiva,fin dal 2007 l’U.O.E.P.S.A ha elaborato un progetto che ha previsto la costituzione di “Gruppi di Cammino “ per migliorare la qualità di vita degli anziani e prevenire le patologie derivanti da ipocinesi. Negli anni successivi è stato realizzato un programma di allenamento specifico di ginnastica dolce, proprio per gli anziani e le loro esigenze, tenendo conto dei loro limiti e rischi. La ginnastica dolce è un tipo di attività fisica che riesce a conciliarsi con le esigenze di ciascuno, anche nelle fasi più delicate della vita.
Nel 2015, l’U.O. Educazione e Promozione alla Salute, nell’ambito del progetto “Efficienza Fisica degli Anziani”, promosso dal Ministero della Salute, ha pianificato, progettato e coordinato un piano di lavoro in sinergia con Enti ed Istituzioni. Il progetto ha permesso l’attuazione del programma AFA, che ha avuto inizio nel 2014, coinvolgendo i Comuni di Valguarnera, Leonforte e Catenanuova. Nello specifico, Valguarnera è stato il primo Comune pilota ad applicare il programma AFA ad un gruppo di over 65 ed è stata testata una batteria di test specifica.
L’acronimo AFA indica l’Attività Fisica Adattata, ovvero programmi di esercizio fisico, svolti in gruppo, appositamente adattati alle capacità funzionali di cittadini con patologie croniche e finalizzati alla modificazione dello stile di vita per la prevenzione secondaria e terziaria della disabilità.
I risultati conseguiti al termine del programma “efficienza fisica negli anziani” confermano che i soggetti hanno risposto positivamente alle attività proposte, mostrando anche un miglioramento dei parametri psico-fisici. E’ infatti emerso che un regolare piano di attività motoria rivolto ad un gruppo di soggetti anziani sedentari, è sufficiente ed efficace a determinare un miglioramento della costituzione corporea, un aumento del livello di capacità ed efficienza fisica, nonché un miglioramento del livello di autostima e del tono dell’umore. Il progetto si è altresì rivelato un’opportunità per conoscersi meglio, poter stare in gruppo e favorire la socializzazione.
“Prevenzione incidenti stradali”
In riferimento al Piano Regionale sulla Prevenzione degli Incidenti Stradali, l’U.O. di Educazione alla Salute Aziendale dell’ASP di Enna ha nel corso degli anni pianificato, elaborato e coordinato un Progetto sulla prevenzione degli incidenti stradali, realizzato nello specifico nei Comuni di Calascibetta e Agira. Gli obiettivi hanno riguardato le motivazioni, la valutazione dei comportamenti rischiosi e i rischi connessi alle condotte avventate alla guida in seguito ad assunzione di alcol, droghe e farmaci.
Obiettivo del Progetto è stato quello di raggiungere e sensibilizzare i giovani in età scolare che devono essere i primi destinatari della comunicazione in materia di sicurezza stradale, essendo la generazione dei futuri automobilisti e quindi i migliori portavoce verso il mondo degli adulti.
“Prevenzione degli incidenti Domestici”
Gli incidenti domestici sono rilevanti per la Sanità Pubblica dei Paesi sviluppati perché causano disabilità, sofferenza e nei casi più gravi possono perfino essere mortali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità gli incidenti domestici sono la prima causa di morte nei bambini. Le donne sono la categoria più a rischio perché più esposte all’ambiente domestico, ma sembra che nessuna fascia di età ne sia esente.
Il 07 Aprile 2015 è stato siglato, come ogni anno, un Protocollo d’Intesa con INAIL per la diffusione della cultura della Prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro e quindi sancire la collaborazione fra i due Enti nel realizzare progetti comuni.
L’UOEPSA, nell’ambito del Programma Nazionale “La Sicurezza in Casa”, ha avviato il progetto “Affy fiutapericoli” rivolto a bambini nella fascia d’età compresa tra i 3 e i 5 anni.
L’obiettivo di tale progetto è stato la sensibilizzazione dei docenti, personale ATA, genitori o familiari, per fornire informazioni e spunti di riflessione sulla riduzione dei fattori di rischio e promuovere lo stato di salute attraverso l’assunzione di un corretto comportamento.
Il progetto si è dimostrato efficace per stimolare i bambini ad acquisire competenze diverse nella gestione di situazioni reali. Inoltre, per l’accertamento della comprensione dei piccoli partecipanti è stata compilata una scheda giornaliera che valuta il livello di apprendimento dell’attività svolta durante tutto il percorso formativo.
“FED”
Il Progetto FED (Formazione Educazione Dieta) nasce dalla constatazione che la nostra attività genetica ed i suoi meccanismi sono direttamente influenzati dall’ambiente e dallo stile di vita con particolare riferimento all’alimentazione. Il Progetto FED si propone di migliorare la salute dei cittadini, con particolare riferimento all’obesità, ai tumori, alle patologie cardio e cerebro-vascolari, al diabete, alla sindrome metabolica.
Il progetto ha previsto l’attivazione di un programma formativo rivolto a docenti, stakeholder e personale sanitario di tutta la Regione Sicilia, finalizzato allo sviluppo di conoscenze e competenze riguardanti i temi dell’alimentazione e della promozione alla salute.
A conclusione del percorso formativo sono stati effettuati esami finali con la presentazione di un Project Work individuale che, come stabilito dal D. A. n.1215/2015 ha permesso ai partecipanti di conseguire il titolo di Educatore FED I Livello.
“Prevenzione e Sensibilizzazione sull’ HIV”
Il Responsabile dell’U.O.E.P.S.A dell’ASP di Enna, ha posto particolare attenzione ai temi di Salute Pubblica, del benessere, della prevenzione di comportamenti devianti o potenzialmente a rischio. A tal proposito, è stato realizzato nel 2015, un progetto rivolto a studenti che frequentano le scuole medie superiori e che si sono resi disponibili a svolgere attività di informazione-formazione attraverso un percorso educativo che affronta anche la sfera psicologica, sociale ed etica.
I destinatari privilegiati di tale progetto di prevenzione primaria sono i giovani adolescenti, in quanto più esposti al rischio, sia perché alle prime esperienze sessuali, sia per la particolare condizione psicofisica dell’adolescenza.
L’informazione pertanto acquista significato in un quadro più ampio di formazione, capace di aprire la strada alla promozione della salute e alla capacità di decisione. In questo senso il ruolo della scuola diventa insostituibile in quanto la scuola stessa è luogo di aggregazione e di dibattito e può essere una mediatrice ideale tra giovani, insegnanti, famiglie, operatori sanitari e mezzi di comunicazione di massa nel formare una solida e matura consapevolezza per promuovere la salute di ciascuno.
“Promozione di stili di vita salutari”
Il Piano Sanitario Regionale prevede, tra gli obiettivi prioritari, la diffusione della cultura della promozione, delle scelte alimentari nutrizionalmente corrette e degli interventi per la promozione di sani stili di vita in un’ottica di lavoro multisettoriale e inter istituzionale; l’aumento delle conoscenze nella popolazione sui benefici legati ad un’alimentazione sana e ad una regolare attività fisica; il controllo e la diminuzione della prevalenza e dell’incidenza dell’obesità.
Il responsabile UOEPSA ha avviato una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta all’intera comunità.
Stili di vita inadeguati possono portare all’insorgenza di malattie croniche ed è dunque necessario intervenire sui fattori di rischio per attenuare il decorso della malattia e/o ridurne l’eventuale comparsa come ad esempio per il diabete o l’obesità.
Con semplici ed economici mezzi è infatti possibile diagnosticare la presenza o rischio di diabete e con pochi cambiamenti dello stile di vita, senza farmaci, è possibile prevenirlo o curarlo, almeno nella forma a maggiore prevalenza.
Poiché nei prossimi anni il diabete è destinato a crescere sin dall’età evolutiva, la prevenzione risulta un intervento di fondamentale importanza al fine sia di un miglioramento della qualità della vita, sia della riduzione della spesa sanitaria.
La prevenzione consiste nell’individuazione e modifica di scorretti stili di vita quali fumo, scarsa attività fisica e alimentazione inadeguata.
A tal proposito è stato organizzata il 14/15 Novembre 2015, in coincidenza con la Giornata Mondiale del Diabete, un’iniziativa aziendale “Conosci il Diabete?”. Nel corso della giornata è stato distribuito materiale informativo, sono stati somministrati questionari diagnostici per valutare il rischio di sviluppo della malattia ed è stato effettuato lo screening per la rilevazione della glicemia per circa 100 adulti e 7 bambini.
Poiché nei prossimi anni il diabete è destinato a crescere sin dall’età evolutiva, la prevenzione risulta un intervento di fondamentale importanza al fine sia di un miglioramento della qualità della vita, sia della riduzione della spesa sanitaria.
Creare sotto cartelle per progetti specifici da aggiornare continuamente.
CONTATTI
Cosa facciamo:
– offriamo un servizio qualificato a coloro che concretamente si occupano di educazione sanitaria e promozione alla salute;
– diffondiamo la cultura dell’educazione alla salute all’interno dell’Azienda e del territorio di appartenenza;
– forniamo supporto tecnico-metodologico ed amministrativo alla progettazione, realizzazione e verifica di iniziative di informazione sanitaria, educazione e promozione della salute;
– garantiamo i necessari legami e i rapporti di collaborazione con gli operatori sanitari ospedalieri, i servizi distrettuali, i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta e del Volontariato, i Dipartimenti dell’Azienda, con gli Enti pubblici e privati costituendo un sistema sinergico e di rete, in un’ottica di unitarietà/globalità.
Il personale sarà a vostra disposizione al seguente recapito:
Dott.ssa Eleonora Caramanna, responsabile U.O.E.P.S.A.
Tel: 0935520805
Fax: 0935516871
E-mail:educazionesaluteenna@virgilio.it
Assistente Sanitario Filippo D’Amico, collaboratore U.O.E.P.S.A
Tel. 0935/520732
Email: filippopenelope@gmail.com ( provvisoria)
Indirizzo: via Trieste, ex Ospedale Umberto I, primo piano
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