Per contribuire a sanare, o meglio, contrastare un fenomeno preoccupante su scala nazionale, in data 06/07/2022 è stato sottoscritto il rinnovo del Piano locale per la prevenzione delle condotte autolesive e suicidarie e del Protocollo Prevenzione Rischio Suicidario tra l’ASP di Enna e le Case Circondariali di Enna e Piazza Armerina, di seguito alle modifiche apportate di concerto con il Coordinatore del Presidio Carcerario, Dott. De Rose, e il Responsabile del Dipartimento di Salute Mentale, Dott. Cuccì.Il rinnovo rafforza il proposito di disciplinare in maniera condivisa e integrata le modalità operative che gli operatori dell’Istituto Penitenziario afferente all’ASP di Enna dovranno adottare, per un’adeguata prevenzione dell’azione suicidaria e per la gestione del disagio psichico della popolazione detenuta, nonché per assicurare il servizio di assistenza sanitaria, psicologica e psichiatrica. Il Direttore Generale dell’Asp di Enna, sensibile alla problematica, ha offerto gli strumenti utili a osteggiare le cause che inducono i reclusi all’autolesionismo e al suicidio. «Le notizie relative alle condizioni delle carceri italiane raccontano di ambienti troppo stipati e poco adeguati al fine del reinserimento sociale dei reclusi, che spesso si infliggono pene e si tolgono la vita. Il dato in Sicilia è il più alto d’Italia», ha dichiarato il dott. Iudica. «Intervenire è una necessità. Non intervenire è un atto disumano nei confronti di coloro ai quali è stata sottratta la dignità insieme alla libertà. È necessario sostenere i soggetti più fragili e contenere gli atti violenti che li annientano psicologicamente – da parte dei soggetti più aggressivi – attraverso un’assistenza costante e decisiva.»«Si tratta di un lavoro che assicura uno strumento operativo per la gestione dei casi complessi e una modalità di presa di carico multidisciplinare», ha dichiarato il Direttore della Casa Circondariale di Enna, dott.ssa Di Franco.«Rappresenta un significativo momento di implementazione dei rapporti con l’ASP ed è frutto di un lavoro congiunto, di base svolto in collaborazione fra la direzione della Casa Circondariale, il servizio sanitario interno, il servizio di tutela della salute mentale e il dott. Cuccì», ha aggiunto il Direttore della Casa Circondariale di Piazza Armerina, dott. Gelardi.