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Parte la televulnologia all’Umberto I
Parte la televulnologia presso l’Ospedale Umberto I per pazienti affetti da piaghe di decubito o da piede diabetico. A seguito di un percorso sperimentale di successo durato diversi mesi che ha visto coinvolti 5 pazienti ospitati presso la RSA di Leonforte, diventa realtà pienamente operativa il progetto di Televulnologia voluto ed avviato dal Dott. Massimo Campisi in sinergia con la Direzione Strategica dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna.
La televulnologia rappresenta un approccio innovativo, si tratta di un percorso medico assistenziale a tutti gli effetti sviluppato nell’ambito della telemedicina avvalendosi di tutti gli strumenti che essa può offrire: televisita, teleconsulto, telecooperazione e telemonitoraggio; tutte strategie in grado di offrire ottimi risultati quando si tratta di veicolare informazioni a distanza senza mobilizzare il paziente, coinvolgendo specialisti di discipline diverse. Nello specifico il progetto nasce con l’esigenza di prendere in carico pazienti affetti da piaghe da decubito o da piede diabetico assistendoli a distanza, questo rappresenta un notevole passo avanti verso un approccio personalizzato sulle esigenze individuali dell’utente.
I pazienti vengono seguiti attraverso il supporto del teleconsulto o consulto a distanza. L’approccio è multidisciplinare e vede coinvolto un team di medici (geriatra, chirurgo, nutrizionista) delocalizzati rispetto alla struttura dove si trova ospitato il paziente, ed operatori sanitari infermieristici che materialmente si occupano di somministrare, in presenza, le terapie e le medicazioni avanzate che vengono prescritte su misura per le esigenze dei singoli casi.
L’intero percorso viene gestito attraverso una piattaforma informatica certificata, che garantisce criteri di cyber sicurezza, dove vengono caricate tutte le informazioni utili: report fotografici, diagnosi, referti, consulti specialistici, piani terapeutici e nutrizionali. Queste informazioni sono condivise e fruibili da tutti i professionisti interessati. I medici settimanalmente si riuniscono tra di loro per valutare ed ottimizzare costantemente le cure. Al bisogno possono anche raggiungere il paziente senza mobilizzarlo attraverso dispositivi tecnologici in televisita. Inoltre è presente un’app che consente la condivisione delle informazioni anche con il medico di base.
Attraverso questo approccio, reso possibile dalla telemedicina, il paziente viene seguito e riceve consulenze specialistiche senza bisogno di chiedergli faticosi e costosi spostamenti, inoltre non grava più sulle liste di attesa che di conseguenza saranno ridotte. Le prescrizioni specialistiche di terapie, medicazioni e prodotti nutrizionali sono personalizzate evitando gli sprechi e permettendo una maggiore efficacia. Al momento il progetto è operativo presso le RSA dove è presente personale infermieristico e dove l’incidenza di queste patologie è maggiore, ma con qualche piccolo perfezionamento potrebbe essere operativo anche presso i domicili individuali.
Durante la fase sperimentale è stato constatato un netto miglioramento delle lesioni e delle condizioni di vita di tutti i pazienti trattati. Il progetto oltre al suo ideatore il dott. Massimo Campisi, responsabile U.O.S. Lungodegenza e Telemedicina dell’Umberto I° di Enna, coinvolge: la dott.ssa Miriam Battaglia (dirigente medico geriatra); la dott.ssa Linda Scarpello (dirigente medico anestesista specialista in nutrizione clinica); il dott. Nicola Sebastian Accurso (dirigente medico chirurgia vascolare); la dott.ssa Grazia Pittalà (direttore sanitario RSA FBC Leonforte); la dott.ssa Rosa Lella (coordinatrice infermieristica RSA FBC di Leonforte); l’inf. Fabiana Bruno (infermiera professionale RSA FBC di Leonforte)
Tale metodo, dichiara il dott. Campisi: “Rappresenta un approccio virtuoso alle esigenze di cura di pazienti fragili, per i quali riusciamo ad alleviare sensibilmente le sofferenze. Ci sono altri progetti nei quali la telemedicina può essere un’arma vincente, seguire e curare i pazienti in modo delocalizzato è una delle sfide del futuro per il servizio sanitario ”.
Sempre in telemedicina al momento attraverso il programma del telemonitoraggio vengono raggiunti a domicilio circa 170 pazienti multicronici per i quali viene effettuato un monitoraggio costante di primo, e a volte anche di secondo, livello: pressione arteriosa, saturometria, elettrocardiogramma. Una volta stabilito il processo sanitario la telemedicina può consentire di accelerarlo e completarlo raggiungendo capillarmente tutti i settori territoriali.
Già in cantiere un nuovo progetto di teleconsulti con specialisti ospedalieri direttamente fruibili dai medici di base per essere supportati nella loro attività. Tale programma una volta entrato a regime prevedibilmente avrà un ulteriore impatto positivo nella riduzione delle liste d’attesa.
Il Direttore Generale dott. Mario Zappia esprime apprezzamento: “Ringrazio tutti i medici e gli infermieri coinvolti in questo progetto, trovare soluzioni innovative e strategie organizzative diverse è fondamentale, oggi la tecnologia ci mette a disposizione tanti strumenti per rendere l’offerta sanitaria più efficace e vicina ai cittadini, è nostro dovere utilizzarli al meglio”.
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