Sorveglianza e segnalazione malattie infettive

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 Il sistema di segnalazione delle malattie infettive

Il Decreto del Ministro della Salute del 07.03.2022 ha rinnovato il flusso di segnalazione delle malattie trasmissibili in Italia, introducendo il nuovo sistema informatizzato di sorveglianza delle malattie infettive denominato PREMAL.
Il caso deve essere segnalato, previa Informativa all’interessato, indicando la malattia sospetta o accertata, gli elementi identificativi del paziente, gli accertamenti diagnostici eventualmente effettuati, la data di comparsa della malattia, tramite Modulo di segnalazione.
È responsabilità esclusiva del servizio di Igiene pubblica convertire la “segnalazione” in “notifica”, alimentando il sistema PREMAL dopo aver controllato l’adeguatezza della segnalazione, effettua le indagini epidemiologiche previste per legge e  assume i provvedimenti di sanità pubblica di competenza, completa la segnalazione con i dati non disponibili al momento della segnalazione iniziale e valida la stessa, trasmettendola alla struttura della Regione preposta alle funzioni di sanità pubblica.
L’art. 5 del Decreto definisce le modalità di segnalazione dei casi, con tempistiche differenti in base al potenziale diffusivo della malattia. In particolare, è richiesta maggior tempestività nella segnalazione delle c.d. “malattie che generano allerta”, ovvero malattie infettive “che richiedano l’adozione immediata di interventi di sanità pubblica, sia a livello nazionale che internazionale, in quanto a elevato rischio di diffusione o perché precedentemente eradicate o eliminate o oggetto di Piani o Progetti di eradicazione o eliminazione oppure perché provocate da azioni deliberate”.

a) per le segnalazioni dei casi di malattie infettive che generano allerta:

           il medico segnala all’Azienda sanitaria il caso sospetto entro dodici ore;

           la competente struttura sanitaria dell’Azienda sanitaria alimenta il sistema PREMAL entro ventiquattro ore;

b) per le segnalazioni dei casi delle restanti malattie infettive:

           il medico segnala all’Azienda sanitaria il caso sospetto entro quarantotto ore;

           la competente struttura sanitaria dell’Azienda sanitaria alimenta il sistema PREMAL entro sette giorni.

 

 I sistemi di sorveglianza speciale

Oltre al nuovo sistema informatizzato di sorveglianza delle malattie infettive del Ministero della Salute – PREMAL, esistono altre componenti del sistema di sorveglianza delle malattie infettive, istituiti presso l’Istituto Superiore di Sanità Decreto del presidente del consiglio dei ministri 3 marzo 2017 (GU Serie Generale n.109 del 12-05-2017).

  • Sistema di sorveglianza della paralisi flaccida acuta

L’Italia, pur essendo stata ufficialmente certificata “polio-free” il 21 giugno 2002, è un Paese libero dalla polio fin dagli anni ’80. La ricomparsa della malattia, tuttavia, è sempre possibile, fintanto che ci saranno zone del mondo in cui la malattia è presente e diffusa. Resta pertanto attiva la sorveglianza dei casi di paralisi flaccida acuta (PFA), una delle complicanze più gravi della poliomielite. La sorveglianza viene attuata in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e consente l’individuazione e la notifica di tutti i casi di PFA, dovuti a qualsiasi eziologia, in soggetti di età inferiore a 15 anni, e di ogni caso di sospetta poliomielite in persone di tutte le età.
In Italia, la sorveglianza delle PFA viene condotta dal 1995 e dal 1997 sono stati istituiti i Centri di riferimento (Aggiornamento con Circolare Ministeriale n. 4114 del 8 febbraio 2018) che, in collaborazione con il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità, assicurano un buon indice di sorveglianza.
Tale sistema di sorveglianza permette di rilevare tempestivamente l’eventuale presenza di poliovirus.
Le segnalazioni vanno inoltrate compilando le Schede sorveglianza PFA.

  • Sistema di sorveglianza delle Malattie Batteriche Invasive

Le malattie batteriche invasive (meningiti, sepsi, polmoniti batteriemiche e altri quadri clinici con isolamento di batteri da siti normalmente sterili) sono caratterizzate da una elevata frequenza di gravi complicanze e mortalità. Poiché sono disponibili vaccinazioni in grado di prevenire una quota consistente di tali malattie è importante monitorare la loro diffusione e caratterizzare esattamente i patogeni che le causano.In Italia la sorveglianza è coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e richiede la segnalazione di tutti i casi di malattie invasive batteriche causate da meningococco (Neisseria meningitidis), pneumococco (Streptococcus pneumoniae) ed emofilo (Haemophilus influenzae) e di tutte le meningiti batteriche.

Ogni caso di malattia batterica invasiva (secondo le definizioni di caso ) verrà segnalato dal sanitario che pone la diagnosi alla UOC Igiene epidemiologia e statistica sanitaria secondo le modalità aziendali. Il caso, con le informazioni relative al paziente, alla clinica e alla caratterizzazione microbiologica, verrà quindi inserito dal personale autorizzato nella piattaforma informatizzata delle Malattie Batteriche Invasive (MaBI, https://w3.iss.it/site/mabi/).
Per approfondire:
– Epicentro Sorveglianza Malattie Batteriche Invasive (MaBI)
– Protocollo per la sorveglianza nazionale delle malattie batteriche invasive (vers. 21-03-2022)

  • Sistema di sorveglianza integrata del morbillo e rosolia, inclusa la Rosolia congenita e in gravidanza

Il sistema di sorveglianza nasce in Italia nel 2007 come sistema di sorveglianza speciale del morbillo, in accordo con le indicazioni contenute nel Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2003-2007.
ll 23 marzo 2011 è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il nuovo Piano per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-2015 che, in linea con gli obiettivi generali della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha fissato per il 2015:
–    l’eliminazione dei casi di morbillo endemico
–    l’eliminazione dei casi di rosolia endemica
–    la riduzione dell’incidenza dei casi di rosolia congenita a <1 caso ogni 100.000 nati vivi
Accanto alle misure mirate ad incrementare le coperture vaccinali nei confronti di morbillo, parotite e rosolia (MPR), la stessa Circolare sottolinea l’importanza della sorveglianza per raggiungere gli obiettivi di eliminazione.
Dal 2013 il sistema di sorveglianza speciale del morbillo evolve nel sistema di sorveglianza integrata morbillo-rosolia, in quanto sia morbillo che rosolia colpiscono le stesse fasce di età, hanno una sintomatologia simile e possono essere difficili da distinguere su base clinica (ultimo aggiornamento con Circolare 12 novembre 2018) .
– Sorveglianza integrata morbillo e rosolia
– Il bollettino della sorveglianza integrata morbillo-rosolia

  • Sistema nazionale di sorveglianza delle arbovirosi

Le arbovirosi sono malattie causate da virus trasmessi da vettori (per esempio, zanzare, zecche e flebotomi) tramite morso/puntura. Interessano sia l’uomo che gli animali. Gli “arbovirus” appartengono a diversi generi, tra i quali, Alphavirus, Flavivirus, Bunyavirus e Phlebovirus. In Italia, gli arbovirus possono essere causa di infezioni sia importate sia autoctone e possono causare malattie con presentazioni cliniche diverse. Per questo motivo, le arbovirosi devono essere considerate nella diagnosi differenziale in caso di storia di viaggio all’estero o in presenza di nota diffusione sul territorio nazionale.
In Italia, alcune arbovirosi sono soggette a sorveglianza speciale: Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile, Usutu, Encefalite da zecca (TBE) e le infezioni neuro-invasive da virus Toscana.
Le attività di sorveglianza integrata delle arbovirosi in Italia sono coordinate dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e, nel caso delle sorveglianze dei virus West Nile e Usutu, dall’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise (Izs-AM).
La sorveglianza epidemiologica integrata (umana, animale ed entomologica) è regolata dal “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025” sottoscritta dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome il 15 gennaio 2020.
Le attività di sorveglianza dei casi umani, importati e autoctoni, si attuano per tutto l’anno su tutto il territorio nazionale e, dai primi di maggio a tutto novembre, in tutte le Regioni nelle quali sia stata identificata un’area endemica. Il sistema di segnalazione raccoglie inoltre le positività per WNV rilevate nei donatori di sangue, emoderivati e di organi, tessuti e cellule, finalizzati all’applicazione delle specifiche misure preventive sul territorio nazionale.
Il Dipartimento di Malattie infettive dell’ISS, con il coordinamento dell’Ufficio V della Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute e in collaborazione con il Centro studi malattie esotiche (CESME) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” (IZS Teramo), pubblica i dati del sistema di sorveglianza in un bollettino periodico.

Documenti utili:
– Scheda segnalazione WN e USUTU
– Scheda segnalazione altre arbovirosi (escluse WN e USUTU)
– Scheda per la segnalazione e il follow-up di un caso di infezione da virus Zika in gravidanza

  • Sistema di sorveglianza dell’influenza   

Monitoraggio dell’andamento delle forme gravi e complicate di influenza confermate in laboratorio
Dalla stagione pandemica 2009-2010 è attiva in Italia la sorveglianza dei casi gravi e complicati di influenza confermata con l’obiettivo di raccogliere informazioni sulle forme gravi e sui decessi, per meglio conoscere l’epidemiologia delle forme gravi nel nostro Paese, anche in termini di possibili fattori di rischio e cambiamenti nel corso dell’epidemia influenzale.
Da allora, la sorveglianza viene mantenuta attiva ed è disciplinata da periodica Circolare Ministeriale.
Per forme gravi e complicate di influenza confermata si intendono:
–    tutte le forme gravi di infezione respiratoria acuta (SARI) ricoverate in Unità di Terapia Intensiva (UTI) e/o che necessitano del ricorso alla terapia in ECMO (Extra Corporeal Membrane Oxygenation), in cui sia stata confermata la presenza di un tipo/sottotipo di virus influenzale;
–    tutte le sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS) ricoverate in terapia intensiva e/o che necessitano del ricorso alla terapia in ECMO, in cui sia stata confermata la presenza di un tipo/sottotipo di virus influenzale.
Le infezioni confermate da virus influenzale che rispondono alla definizione di caso sopra descritta devono essere segnalate, tramite apposita Scheda di notifica

Per approfondire: Monitoraggio delle forme gravi e complicate

  • Sorveglianza della legionellosi

La legionellosi, spesso indicata anche come malattia dei legionari, è una forma di polmonite interstiziale che viene solitamente acquisita tramite inalazione di aerosol di acqua contaminata da batteri appartenenti al genere Legionella (es. generato da docce, nebulizzatori, vasche idromassaggio o torri di raffreddamento per impianti di climatizzazione, fontane, apparecchiature per terapia respiratoria).

È una malattia con obbligo di notifica e in Italia, a partire dal 1983, è attivo un sistema di sorveglianza che raccoglie informazioni specifiche relativamente alla possibile fonte di infezione, al quadro clinico e all’accertamento eziologico di ogni caso.

Il medico che pone la diagnosi di legionellosi ha l’obbligo di compilare la Scheda di sorveglianza, inviandola alla ASP di competenza e al Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS entro 48 ore.

L’obiettivo della sorveglianza nazionale della legionellosi è quello di valutare le esposizioni a rischio per ogni caso individuato e segnalarle alle ASL di competenza affinché attuino gli interventi di controllo ritenuti necessari.

Le ultime Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi sono state approvate in Conferenza Stato-Regioni, nella seduta del 7 maggio 2015, aggiornando e integrando tutte le indicazioni riportate nelle precedenti linee guida nazionali e normative, recepite in Sicilia con DECRETO 5 agosto 2015.

Per approfondire: https://www.epicentro.iss.it/legionellosi/aggiornamenti

  • Sistema di sorveglianza degli enterobatteri

La sorveglianza delle batteriemie da Enterobatteri produttori di carbapenemasi (CPE) è stata istituita nel 2013 (Circolare del Ministero della Salute n. 4968 del 26/02/2013), con l’obiettivo di monitorare la diffusione e l’evoluzione di queste infezioni e sviluppare strategie di contenimento adeguate. Il protocollo della sorveglianza è stato aggiornato con una successiva Circolare del 6 dicembre 2019 (Aggiornamento delle indicazioni per la sorveglianza e il controllo delle infezioni da Enterobatteri resistenti ai carbapenemi, CRE) con l’obiettivo di migliorare l’aderenza alla sorveglianza, la qualità dei dati e la tempestività di notifica.

La sorveglianza raccoglie e analizza le segnalazioni dei casi di batteriemie da K. Pneumoniae ed E. coli resistenti ai carbapenemi e/o produttori di carbapenemasi su tutto il territorio nazionale, che devono essere notificate al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) dalle Aziende sanitarie tramite il sistema di segnalazione online regionale (Direttiva regionale n. 21392 del 29 aprile 2021.)

Le modalità di segnalazione presso l’ASP di Enna sono codificate in apposita procedura raggiungibile al seguente link: Procedura screening e sorveglianza CRE

  • Prevenzione e controllo della Malaria

Ai sensi della circolare ministeriale 36961 del 27 12 2016, in Italia è prevista (oltre alla segnalazione alla UOC Epidemiologia e statistica sanitaria) anche la segnalazione dei casi di malaria al sistema di sorveglianza specifica tramite apposita scheda di notifica della malaria.

  • Prevenzione e controllo della Leishmaniosi

Ai sensi della circolare ministeriale 33122 del 14 10 2020, in Italia è prevista (oltre alla segnalazione alla UOC Epidemiologia e statistica sanitaria) anche la segnalazione dei casi di malaria al sistema di sorveglianza specifica tramite apposita scheda di notifica di Leishmaniosi.

  • Malattia di Creutzfeld- Jacobs

La sorveglianza delle malattie da prioni (Malattia di Creutzfeld-Jacobs) è regolata dal decreto ministeriale 21-12-2001, che prevede la segnalazione, tramite apposita scheda dedicata, contemporaneamente all’ISS ed al Ministero.

  • Listeriosi

A partire dal 2017 la circolare Sorveglianza e prevenzione della Listeriosi del Ministero della Salute integra le attività generali di sorveglianza della Listeriosi, con ulteriori misure finalizzate a consentire l’identificazione tempestiva dei focolai epidemici e la loro gestione attraverso un approccio integrato One Health, pertanto in caso di risocntro è necessario compilare e inviare la Scheda raccolta informazioni sui casi.

Inoltre, la Listeriosi rientra nel gruppo di malattie per le quali sono state stabilite, in Europa, reti di sorveglianza sulla sicurezza alimentare con obbligo di denuncia. Queste reti, volte a individuare focolai di infezione e a determinarne la causa, permettono di agire sia ritirando i prodotti dal mercato che adottando le necessarie misure nei confronti degli impianti di produzione e informando la popolazione a rischio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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