Tabagismo

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha definito il fumo di tabacco come “la più grande minaccia per la salute della regione europea”. Nel DSM5 il tabacco è stato assimilato alle altre sostanze in quanto capace di determinare la comparsa di un disturbo da uso di sostanza o di disturbi indotti da sostanze.

Il tabagismo è da considerare “una sindrome tossica conseguente all’uso eccessivo e protratto di tabacco” che determina una dipendenza sia psicologica che fisica indotta e mantenuta dall’assunzione compulsiva e quantitativamente eccessiva della stessa sostanza.

La componente principale del tabacco (Nicotiana Tabacum), nonchè il principio attivo in esso contenuto, è la nicotina, un alcaloide liquido oleoso e volatile, solo uno dei 4000 composti rilasciati dalla combustione del tabacco.

EFFETTI DEL FUMO DI TABACCO

La nicotina è assorbita facilmente da tutti i tessuti del nostro corpo: polmoni, mucosa orale e nasale, cute e tratto gastro-intestinale. L’assorbimento a livello polmonare è molto rapido non solo per l’ampia superficie degli alveoli, ma anche perchè il Ph della nicotina in questo ambiente ne facilita il passaggio nel circolo ematico.

La nicotina produce molti effetti a livello del Sistema Nervoso Centrale (SNC):

  1. aumento dell’attività psicomotoria,
  2. aumento della funzione cognitiva,
  3. miglioramento delle prestazioni sensoriali-motorie,
  4. aumento dell’attenzione e della consolidazione mnemonica.

Oltre agli effetti sul SNC, dosi normali di nicotina possono aumentare il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la contrattilità cardiaca. La nicotina in associazione al catrame determina un aumento dell’incidenza di aterosclerosi e della trombosi. il fumo di tabacco, spesso, causa nell’organismo di chi ne fa uso l’insorgere di patologie tumorali nelle seguenti parti del corpo: laringe, cavità orale, esofago, polmoni, pancreas, vescica; inoltre, si possono sviluppare le seguenti malattie: infarto del miocardio, bronchiti croniche, enfisema polmonare e ulcera allo stomaco.

Il fumo di tabacco causa danni polmonari e cardiovascolari non solo in chi li consuma direttamente ma anche in chi ne è esposto in maniera passiva.

L’esposizione al fumo di tabacco durante la gravidanza, comporta i seguenti rischi:

  • complicazioni nel decorso della gravidanza: maggiore frequenza di distacco e rottura della placenta, parto prematuro, aborto spontaneo, mortalità perinatale;
  • ridotta crescita del feto e basso peso alla nascita a causa della riduzione dell’apporto di ossigeno attraverso la placenta;
  • sindrome della morte improvvisa infantile (Morte in culla);
  • disturbi respiratori e otorinolaringoiatrici nei bambini;
  • maggior rischio di dipendenza da nicotina in età adulta.

DIPENDENZA E TERAPIA

L’astensione da sigaretta è caratterizzata da una sindrome di astinenza che comprende i seguenti sintomi:

  • forte desiderio per la nicotina,
  • irritabilità,
  • ansia,
  • rabbia,
  • difficoltà di concentrazione,
  • irrequietezza,
  • insofferenza,
  • aumento dell’appetito,
  • aumento di peso,
  • insonnia.

L’approccio terapeutico farmacologico al fumo di sigaretta, preceduto da un “assessment” della dipendenza, consiste nel sostituire la sigaretta come fonte di nicotina con un cerotto, una gomma, un inalatore o uno spray nasale. E’ possibile, inoltre, che sia necessario introdurre in terapia il Bupropione, un composto antidepressivo, oppure la Vereniclina, una molecola ad attività di parziale agonista del recettore nicotinico. Esistono anche percorsi psicoterapeutici specifici da abbinare ai farmaci. Infine, è possibile fare l’Acudetox che rappresenta l’applicazione dell’agopuntura al tabagismo.

 

Numeri utili:

  • Telefono Verde Fumo 800 55 40 88 – Istituto superiore di Sanità.

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