22.02.2013 Ad Enna la TAC per il check up di un antico guerriero

 

Ad Enna, la TAC per il check-up di un antico guerriero

Le Alte tecnologie al servizio dell’indagine storica e del restauro conservativo. L’ASP di Enna ha condotto, su richiesta della Sovraintendenza ai Beni Culturali di Enna e del Museo “Paolo Orsi” di Siracusa, due inedite indagini diagnostiche per il recupero di importanti reperti archeologici del      patrimonio culturale siciliano.
La prima indagine è stata compiuta su un elmo di guerriero risalente al V secolo A.C. e ritrovato nel territorio di Siracusa. La seconda, su una pregiata e rara statua lignea del San Michele Arcangelo del Duomo di Nicosia, risalente al XVII secolo.
Ambedue i reperti, dopo l’indagine diagnostica e l’intervento di restauro, sono stati restituiti in tutta la loro bellezza, al godimento del pubblico siciliano e non.

Protagonista dell’indagine, Gaetano Alberghina, Direttore della U.O.C. di Radiologia del Distretto Enna 1, che ha utilizzato una TAC 64 strati, ricevuta in dotazione, grazie ai Fondi Europei PO-FESR 2007/2013.
“Per quanto riguarda l’indagine compiuta sull’elmo del guerriero – sottolinea Alberghina – i dati rilevati sono stati importanti per la preparazione del progetto di restauro. Attraverso l’esame TAC abbiamo individuato i punti di lesione e di usura, nonché di ossidazione del rame presente nella lega, diversamente non visibili a occhio nudo. L’azione dei restauratori è stata così indirizzata direttamente sui punti da “guarire”, evitando interventi più complessi e dispendiosi.
Il secondo intervento, fatto sulla statua lignea di San Michele Arcangelo, è stato, invece, più complesso ed ha coinvolto, oltre alla Sovrintendenza della Provincia di Enna anche l’Università di Catania. Il problema – prosegue Alberghina- non era solo quello di individuare erosioni e fratture del materiale ligneo, ma anche la qualità e la composizione della pigmentazione, che, come è noto, in epoca tardo-rinascimentale era composta di polveri di pietre naturali, come il lapislazzulo. Con la TAC abbiamo compiuto sia un esame di densità dei componenti che dei pigmenti. In questo modo il restauro ha restituito alla sua antica bellezza una delle più importanti rappresentazioni del San Michele Arcangelo in Sicilia.
Possiamo dire – dice Alberghina – di avere riportato così in “piena salute”, con l’indagine dell’Alta tecnologia diagnostica e di una specializzatissima équipe di restauratori, pazienti di età secolare e che mostravano gli “acciacchi” degli anni”.
La TAC 64 strati in dotazione all’ASP Enna 1 appartiene al parco attrezzature ad Alta tecnologia diagnostica che, con il Piano PO-FESR 2007/2013 co-finanziato dalla Regione Siciliana, ha aggiornato la Rete diagnostica regionale, portandola a standard di efficienza e di efficacia europei, anche nel caso, conclude Alberghina “di indagini su pazienti di veneranda età”.

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Ufficio stampa Costruire Salute:

 

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